Studio Usa, diminuiscono anche i ricoveri in ospedale
La terapia protonica contro il cancro ha lo stesso tasso di cura della radioterapia, ma meno effetti collaterali gravi: lo conferma uno studio della Washington University School of Medicine di St. Louis pubblicato sulla rivista Jama Oncology. Alla ricerca hanno partecipato quasi 1500 pazienti, malati di tumore a polmoni, cervello, testa-collo, gastrointestinale e ginecologici, nessuno dei quali con metastasi. A livello di sopravvivenza e controllo della malattia, non sono state osservate differenze tra le due terapie: dopo un anno la sopravvivenza era dell'83% con i protoni, e dell'81% con la radio. La differenza si è vista negli effetti collaterali: l'11,5% dei pazienti trattati con la protonterapia ha avuto gravi effetti collaterali entro i primi 90 giorni di trattamento, contro il 27,6% di quelli con la radio, e questo nonostante il primo gruppo fosse più anziano e con più problemi medici.
Dopo aver considerato tutte queste differenze, i ricercatori hanno calcolato che con la terapia protonica il rischio di effetti collaterali gravi si riduce di due terzi nei primi 90 giorni del trattamento. Ciò porta, con la protonterapia, ad un minor numero di ricoveri in ospedale e ricorso al pronto soccorso: un fattore che compenserebbe, secondo lo studio, i costi iniziali più alti rispetto alla radioterapia. Anche se la radioterapia può essere curativa per alcuni tipi di tumore, spesso causa gravi effetti collaterali, quali difficoltà nella deglutizione, nausea e diarrea. "Abbiamo osservato un significativo calo dei ricoveri non programmati con la terapia protonica, il che suggerisce che può essere migliore per i pazienti e forse anche per il sistema sanitario", commenta Brian C. Baumann, uno dei ricercatori. "Se la terapia protonica riduce i ricoveri in ospedale - conclude - c'è un impatto reale sulla qualità di vita del paziente e di chi si prende cura di lui".
fonte: Jama Oncology
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